venerdì 2 ottobre 2015

Dio non è solitudine ma comunione d'amore



4 Ottobre 2015 XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Comune origine e reciproca complementarietà tra l’uomo e la donna fondano la dignità del Matrimonio.


Liturgia della Parola della XXVII domenica del tempo ordinario, anno B


L’uomo e la donna creati dall’immensa Misericordia di Dio, avendo la stessa origine e la stessa natura hanno la stessa dignità al punto che l’uno senza l’altra è incompiuto. L’uomo riceve gratuitamente da Dio un progetto d’amore da realizzare aprendosi e donandosi all’altro. Ogni realtà della vita deve confrontarsi con la morte e resurrezione di Cristo per scoprire l’autenticità e la verità di se stessi e dell’altro, è Lui che la riscatta e la esalta col suo donarsi alla volontà del Padre; ciò vale per ogni relazione umana, specie per il Matrimonio, è in Cristo la verità dell’unione tra l’uomo e la donna. 

Nel Vangelo di questa domenica Gesù viene messo alla prova ma è Lui stesso che interroga la nostra coscienza facendoci cogliere la radicalità e il valore della relazione con Dio e tra gli uomini.L’uomo spesso confonde l’originaria intenzione di Dio con ciò che è secondario e relativo. Dio ha voluto un’unione indissolubile tra l’uomo e la donna, senza limiti o condizioni, come progetto d’amore e di libertà che esalta la dignità di ciascuno. Il vincolo d’amore tra uomo e donna è la volontà di Dio per l’umanità. Una volontà di comunione e di fedeltà che diventa immagine e segno della relazione che Dio offre ad ogni uomo: Dio ci ama e in maniera fedele offre la Sua vita a ciascuno di noi.  È il sogno dell’ umanità riconciliata che vive armonicamente le relazioni personali, l’ideale di Dio per ciascuno di noi, che si scontra con la fragilità e la durezza del cuore umano che ha sempre bisogno di conversione e purificazione.
L’unione tra l’uomo la donna, ci svela la comune origine dell’uomo da Dio e la sua continua azione creatrice; l’amore coniugale vissuto alla luce della logica del Vangelo e secondo il cuore di Dio, rompe la solitudine e l’egoismo che derivano dal peccato originale per creare quel dialogo che crea la Comunione. la comunione nuziale è immagine dell’Alleanza, dell’Amore e della Solidarietà senza tentennamenti che il morire e il risorgere di Gesù indicano come via autentica per realizzare la nostra dignità e la nostra autentica umanità, quella di chi assomiglia a Gesù l’uomo vero.
L’essere umano non è mai solo, perché sempre in relazione con Dio; la solitudine e disarmonia e morte ed è un ostacolo che va superato nella consapevolezza che ogni uomo ha la sua dignità e realizza se stesso nel relazionarsi con gli altri.
L’uomo e la donna, nel sacramento del Matrimonio, dunque sono chiamati a imitare la fedeltà senza pentimenti di Dio e la sua solidarietà profonda e senza compromessi.
Noi siamo chiamati a guardare alla vita con gli occhi dei bambini: con semplicità, disponibilità, fiducia e abbandono; con gli occhi dei bambini cogliamo l’esigenza di mettere Dio al “principio” della nostra vita, acquisendo la consapevolezza che la nostra vita viene dal suo Amore Misericordioso; mettere Dio al “principio”, significa, cogliere il senso della nostra esistenza nel donarci gratuitamente agli altri
 

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