lunedì 5 ottobre 2015

San Bruno di Colonia e la sua esperienza della Misericordia

6 ottobre 2015. Festa di san Bruno. Predicazione a Pilinga



Sulla porta della Certosa di Serra vi è un affresco che riporta una citazione del profeta Isaia: Aprite le porte, ed entri la gente giusta che osserva ogni lealtà”(Is. 26,2). È un invito forte quello che ci viene rivolto dal profeta: ripensare alla nostra intera esistenza accogliendo la bellezza della nostra fede e trovare il coraggio e la forza di vivere secondo il Vangelo la nostra quotidianità. Vivere la radicalità evangelica, dunque, non è semplice compito di chi sceglie di consacrare se stessi al Signore, ma è compito di ogni cristiano che è chiamato a fondare la propria vita sulla Verità che è Gesù Cristo.
San Bruno, fa una scelta di vita radicale, vissuta gioiosamente fino all'incontro definitivo con suo Signore; Dio è essenzialmente Bontà. “O Bonitas!” ripeteva spesso durante le sue giornate per far crescere in lui la certezza e la consapevolezza che il Signore ci vuole bene, si prende cura di noi: così come siamo, nella situazione concreta in cui ci troviamo, ci ama uno a uno senza riserve disponendo sempre tutto per il nostro bene.
Quanto bisogno ha l’uomo di oggi, ciascuno di noi, di questa consapevolezza! Se Dio è buono, non vuole il nostro male, ha creato tutto buono e ci offre cose belle perché noi dobbiamo cadere nel pessimismo cronico che ci fa sempre giudicare e condannare noi stessi, gli altri e tutto ciò che ci circonda?
Siamo chiamati ad accogliere la Paternità divina che spinge Dio a circondare di un amore misericordioso tutti gli uomini, ad amarli e a essere fedele alle promesse che gli ha rivelato.
“Stat Crux dum volvitur orbis” è il motto dei certosini che quotidianamente fanno memoria che la Croce di Cristo è il punto fermo, in mezzo ai mutamenti e agli sconvolgimenti del mondo. Riconoscere la Croce come punto fermo della nostra vita significa, innanzitutto, avere la consapevolezza che la creatura umana si realizza solo in Dio. Siamo chiamati, dunque, a lasciarci afferrare totalmente da Cristo, per vivere come Lui nelle condizioni più ordinarie della vita.
Lasciarsi afferrare da Cristo significa accogliere la logica del crocefisso e quindi della sua Misericordia che ci aiuta a contemplare e interpretare la nostra vita e le vicende che si susseguono davanti a noi con gli stessi occhi di Dio.
Comprendersi secondo la logica della Croce significa partire dalla consapevolezza che Dio è Padre, ha creato gli uomini e non volterà le spalle alle Sue creature. Il Padre non valuta le persone sulla base del loro merito o valore, ma semplicemente riconoscendole come sue creature e come i suoi figli. Gesù viene a svelare il vero volto di Dio, il volto del Padre Misericordioso che guarda con occhi colmi d’amore gli uomini, suoi figli. Un Dio che svela la sua immensa misericordia entrando in relazione con noi. Gesù è il vero volto di Dio. Il Padre vuole essere amato per ciò che è con libertà e gioia.
Nella sua esperienza di solitudine e silenzio, Bruno, avverte la grandezza di questa Misericordia. La preghiera è il mezzo per comunicare con Dio e cogliere la grandezza del Suo amore per ciascuno di noi; il silenzio orante ci permette di stare con Lui e davanti al suo cuore di Padre.
La testimonianza di San Bruno a scegliere Cristo con sincerità, gioia e radicalità, fondando in Lui la nostra vita: questa scelta ci guiderà a fare esperienza vera e profonda della Misericordia di Dio per ciascuno di noi, affinché possiamo rinnovarci profondamente, cogliendo la bellezza che dei nostri doni e delle nostre capacità che solo in Cristo porteranno frutti di pace e serenità alla nostra esistenza.


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